Everything Counts -intro
Everything Counts 
Now This Is Fun 
Two Minute Warning 
Shame 
See You 
Get The Balance Right 
Love In Itself 
Big Muff
The Landscape Is Changing 
And Then... 
Photographic 
Told You So 
New Life 
More Than A Party 
The Meaning Of Love 
Just Can't Get Enough 
Boys Say Go!

Matt Fretton


Il CTA Tour fu il secondo tour di Fretton insieme ai Depeche Mode. Il primo fu l’ABF Tour l’anno precedente, e subito dopo quel tour successero un po’ di cose: firmò con la Chrysalis il suo primo singolo, “It’s So High”, pubblicato il 13 maggio (1983) e che alla fine raggiunse la posizione n. 50 nelle charts nazionali. Il singolo successivo, “Dance It Up”, fu pubblicato il 2 settembre di quello stesso anno.
Matt Fretton, amico dei Mode da molti anni, fece da supporto alla band nel 1984 per quattro volte (tre in Inghilterra, una in Italia). Ma si guadagnò una reputazione piuttosto cattiva come opening act in Italia. Durante la sua apparizione lì gli è stato tirato del cibo, lattine e qualsiasi altra cosa a portata di mano. Arrivato al momento del suo unico brano lento, Matt pensò che questa canzone fosse appropriata per i romantici italiani e la presentò come una “canzone per tutti gli italiani”. Se avesse saputo che gli italiani amano i brani disco, avrebbe facilmente indovinato che questo pezzo sarebbe stato un fiasco. I fischi per questa canzone soltanto erano così imbarazzevolmente forti al punto che Matt dovette tirar fuori l’anima solo per esser sentito al di sopra del pubblico. Inoltre, fu anche più imbarazzante il fatto che Matt ringraziasse il pubblico - alla fine di ogni canzone per il buon comportamento dimostrato - con una parola divertente che suonava come un “Griese” (probabilmente sarebbe dovuta essere “Grazie”).
(8)
 
Primo concerto a Milano, primo sold out. Sono in duemiladuecento i fans che accolgono i Depeche nel loro secondo concerto in terra Italiana. Ma avrebbero potuto esser di piu': la capienza del teatro Orfeo, per la sua buona acustica sfruttato anche per esibizioni musicali, lascia fuori dall'impianto altri mille fans, delusi ma consolati da una seconda data già fissata a Milano per il fine novembre dello stesso anno, a supporto di Some Great Reward. 
La stampa specializzata accorre in massa. La data è ben promozionata sulle principali testate italiane, ma le reazioni al concerto dei Depeche non sono univoche.  L'ondata new wave elettronica, che aveva già portato gli Human League ad esibirsi a Milano,  richiama curiosità, ma anche pareri sarcastici sulle esecuzioni on-stage. In una delle sue piu' memorabili e lungimiranti recensioni, Rockstar (vedi  riquadro press) definirà il concerto dell'Orfeo come una delle "grandi truffe del rock'n'roll", ed i Depeche come "una bugia che dovrebbe arenarsi ben presto". Salvo poi cambiare idea dopo una ventina d'anni....
Merchandising ridotto all'osso, biglietti non "personalizzati", palco non transennato, stage semplice, esaltato solo da un buon gioco di luci.
L'entusiasmo sfrenato delle prime file quasi contrasta con il resto della platea, coinvolto ma composto, sebbene la scaletta preveda Everything Counts già come primo brano. La band, che appare a suo agio e molto divertita, esegue nove brani da Construction Time Again, mantenendo fuori setlist la sola Pipeline, mentre gli estratti da A Broken Frame sono soltanto The Meaning of Love e See You, che raccoglie molti entusiasmi.
Il concerto si chiude con l'immancabile Just Can't Get Enough, seguita da Boys Say Go!, ma , al termine, per i partecipanti c'è una sorpresa che quasi passa inosservata. Appena terminata l'esibizione live, dopo che il gruppo ha abbandonato dal palco, parte il nastro con People Are People, il nuovo singolo che sarebbe stato ufficialmente pubblicato soltanto sei giorni piu' tardi. La maggioranza del spettatori non lo sa, non lo capisce e va via quasi indifferente.
Svuotatosi l'impianto, c'è quindi l'incontro con i pochi fortunati in possesso del pass per il backstage, anche se l'incontro si tiene praticamente sul palco. In assenza di Dave ed Alan, tocca a Mart e Andy fare da padroni di casa. Arrivederci tra sei mesi.

 

 

 

 

 

 

 


 

    
  
  
  
  

 

 

    

  
 - Get The Balance Right