Intro
WelcomeTo My World
Angel
Walking In My Shoes
Precious
In Your Room
Policy Of Truth
Slow
Blue Dress
Heaven
Behind The Wheel
A Pain That I'm Used To
A Question Of Time
Enjoy The Silence
Personal Jesus
Shake The Disease
Halo
Just Can't Get Enough
I Feel You
Never Let Me Down Again


Choir Of Young Believers

Per le date di Milano e Bologna i Depeche Mode scelgono come opener i Choir Of Young Believers, un progetto musicale che ruota intorno alla figura dell'ecclettico musicista di origine greca ma danese Jannis Noya Makrigiannis. Pressoché sconosciuto in Italia, il gruppo ha raggiunto numerose volte la #1 in Danimarca ed è stato votato anche gruppo danese più promettente nel 2009. La band coniuga melodie folk con strumentazione quasi orchestrale, unendo a questo mix testi dalle venature dark. La band sfrutta i due concerti italiani per presentare anche al nostro pubblico il loro album Rhine Gold pubblicato nel marzo 2012.
 


4 5


    L'appuntamento del 20 febbraio 2014 al Forum di Assago/Milano è per me l'ultima data del Delta Machine Tour: dopo Nizza e l'emozione della ”data Zero”, a pochi passi da casa, è seguita l'overdose energica dello Stadio di San Siro a metà luglio,. Ed ora, la versione indoor nei palazzetti.
    A parte la “scaletta personale” siamo veramente giunti alla fase conclusiva di questi 10 mesi di Tour, manca ancora Bologna ed una manciata di date ad Est Europa ed il tour promozionale di “Delta Machine” verrà archiviato nei ricordi.
    L'arrivo a Milano è nel primo pomeriggio, scelto l'albergo a fianco del Forum, già alla reception capisco che la scelta non è stata isolata: basta guardarsi intorno per vedere t-shirt dei DM ovunque, reduci da ben altre date; presenza estera molto alta, perchè è risaputo che Milano è per i nostri, una piazza speciale.
    Aspettative per il concerto elevate, questa volta grazie ai consigli di “013” ho i biglietti a lato palco proprio in linea con la prima fila del parterre, i visual non li vedrò un granchè bene, ma tutto il resto è veramente da emozioni forti, perchè “loro” sono proprio lì....
    Il concerto si apre, come per tutte le date che hanno preceduto, con le due traccie iniziali del cd : “Welcome to my world” ed “Angel”. L'acustica del Forum è veramente piacevole ed a questo giro, già ben rodato anch'io da visualizzioni giornaliere sul “tubo”, posso davvero concentrarmi sui dettagli. La partenza è ottima, così come la risposta del pubblico, 11.239 anime presenti all'ennesimo sold-out, senza teloni o furbate varie: con i Depeche si fa blocco unico.
    Appena riscaldato l'ambiente arriva il momento della mia preferita in assoluto “Walking in my shoes” canzone che il pubblico italiano -secnodo gli stessi DM- gradisce con una partecipazione superiore ad altri Paesi; da lì in poi, solo l'orologio biologico mi ricorda di essere nel 2014, perchè fra la set-list estiva/stadi e quella proposta nella terza leg indoor, accorciata di 3 brani, parte una scaletta che ricorda più un greatest hits della loro carriera: “Precious”, “Black Celebration” (un po' affaticata), “In your room-Zephyr” ripescata per l'inverno,“Policy of truth”.  I tagli sono solo per le nuove canzoni... meglio andare sull'usato sicuro ?
    Il momento di Martin Gore ci riporta con “Slow” (che viene riproposta da alcune date) ai giorni nostri, ma è con la successiva “Blue Dress” che scalda i cuori. Il test l'ho fatto con l'eterogeneo pubblico che avevo intorno a me, qualcosa di strabiliante vedere bambini, adolescenti e persone anziane, tutte coinvolte dai DM. Sarò di parte, ma i Nostri sono veramente fra i pochissimi, per non dire gli unici ad essere così trasversali per tante generazioni...
    Il rientro di Dave Gahan prosegue l'atmosfera creata da Martin... è il momento di “Heaven” singolo apripista ormai quasi un anno fa, inizia a sentire il peso del tempo, rimarrà fra i classici ? (vedremo nel tour che verrà fra 4 anni...).
    La compilation del “meglio di...” riparte con “Behind the wheel” impossibile non tenere il tempo con quel giro ipnotico di 3 accordi creato dall'altro genio non più presente di Alan Wilder.
    Il ritmo è quello giusto e non può che salire con “A pain...” riproposta nella ripulita ed azzeccatissima versione di Jacques Lu Cont con Gordeno al basso, “A Question of time” anticipa il binomio pregiato della casa: l'immortale “Enjoy the Silence” ed una “Personal Jesus” volutamente allungata e stiracchiata ma che da il meglio di se' quando rientra nei canoni dell'album version.
    L'encore parte con Martin di nuovo in “solo” accompagnato dalla “pianola di Gordeno” per “Shake the Disease”, una piacevole novità per chi già non la conosce in questa versione bare; “Halo” nella Goldfrapp version, mi aveva spiazzato a Nizza, ma anche senza l'effetto sorpresa, la metto di diritto fra i ricordi più emozionanti di questo tour, abbinato ad un video di Corbjin semplicemente splendido. I brividi sono assicurati dalla voce di Dave, impeccabile, tirata al massimo per una prestazione che -quando vuole- diventa sublime.
Il risveglio dal mondo dei sogni, arriva con “Just can't get enough” che probabilmente serve a testare la bontà delle strutture dei palazzetti, perchè si muove davvero tutto...siamo proiettati nel 1981...per me questa canzone ha un significato che va oltre la “canzoncina” orecchiabile che è, a zero pretese. E' quella della rivincita !
    “I feel you” parte bene con una sorta di scratch sulle note introduttive, perdendo nella verisone live molta della sua forza, probabilmente troppa nela sua normale natura. Conclusione di rito con “Never let me down”, dopo il cantato la parte strumentale da 10 rivista e corretta dall'Agro-mix (AW docet) ed a seguire il campo di grano.
    Soddisfatto ? Si, incredibilmente si: per la posizione un concerto goduto ai massimi, per il pubblico italiano che ancora una volta ha fatto della serata un evento, anche se da buon dark degli anni '80, giunto ad un certo punto, parte quel velo di malinconia dettato dal “e non sarà mica l'ultima volta?”.
    Meno contento della set-list, il taglio delle canzoni nuove da “Delta Machine” porta alla domanda: come potrà reggere l'ultimo lavoro se nemmeno gli autori ci puntano sopra la fiches... forse mancano ? Francamente no, e c'era da sperare che in una terza leg ci fosse la voglia di osare e di portare qualcosa di un po' più ricercato ad un pubblico che non è più quello dello Stadio da 65.000 presenze e che, più che probabilmente, apprezzerebbe un giro su una giostra diversa...e nel Circus dei Depeche Mode, le attrazioni non mancano !

Massimo Bottazzi