Painkiller -intro
A Question Of Time
World In My Eyes
Policy Of Truth
It's No Good
Never Let Me Down Again
Walking In My Shoes
Only When I Lose Myself
A Question Of Lust
Home
In Your Room
Useless
Enjoy The Silence
Personal Jesus
Barrel Of A Gun
Somebody
Stripped
Just Can't Get Enough

Purity


Mixando ipnotici beat jungle con un proprio deciso beat di programming elettronico, le Purity hanno visto molti giorni neri per decidere di lasciar perdere tutto quando arrivarono in studio per la prima volta nel 1997 (anno in cui è stato pubblicato il loro unico album, “Built”). Con i cupi dintorni del sud di Londra ad esercitare una profonda influenza sul loro lavoro, i membri Jill Stark (programming), Florence Briggs (tastiere/chitarra) e Icy Lazare (tastiere/chitarra) divennero la prima band a firmare un contratto con la Tommy Boy Records tramite Internet. Con gli agganci della label, è stata data alle Purity un’occasione per suonare dal vivo e passare un po’ di tempo in studio a registrare nel 1998 i singoli “Adrenaline”, “Bullets For Words” e “Interference/Baby Universe”.
(3)
  
     Bologna tiene a battesimo il nuovo corso a 3 dei DM. La nuova formazione infatti, comprendente on stage anche Christian Eigner alla batteria e Peter Gordeno ai synth, si presenta nella città felsinea per promuovere la raccolta dei singoli dall’86 al 98, uscita pochi giorni prima. C’è molta attesa dopo tutti i cambiamenti che hanno stravolto la vita del gruppo, e il Palamalaguti si presenta esaurito già da alcuni mesi. Piove a dirotto a Bologna quel sabato, e i pullman di linea trasportano migliaia di fans a Casalecchio di Reno, dove è in programma il concerto. Molti i fans dell’ultima ora in fila sotto la pioggia: età media 20 anni, mentre lo zoccolo duro, i devoti della prima ora, sono sempre di meno….Si entra nel parterre e c’è subito una grande novità. Il palco non è nascosto da un telone, e così fanno bella mostra il piccolo schermo sistemato al centro e la batteria (senza doppia grancassa) di Eigner. Impianto luci assai modesto e addobbi vagamente kitsch per una nuova dimensione live del gruppo. E cioè musica più suonata e maggiore performance live. Niente a che vedere, insomma, con la grandezza (in tutti i sensi) e l’esaltazione del Devotional. 
    
Alle 20 si fa vivo Tim Simenon, alias Bomb The Bass, che si diletta ai piatti una buona mezzora e anticipa l’ingresso in scena del gruppo spalla, le Purity, gruppo composto da tre ragazze americane che fa una sorta di musica electro/techno/drum&bass. Sin dalle prime note si avverte come l’acustica del Palamalaguti sia ridicola, e a questo si aggiunge la pochezza del repertorio Purity, che già alla seconda canzone vengono sonoramente fischiate. I suoni infatti (ma sarebbe meglio dire i rumori) che escono dalle macchine della band hanno il solo risultato di attentare alle nostre orecchie per una buona mezzora. Si sopporta, in attesa di ciò che accadrà da lì a breve. Alle 21, puntuale, lo show ha inizio. Si spengono le luci, e con l’intro di Painkiller entrano on stage i 5. Prima Eigner e Gordeno, poi di seguito i 3 DM. Dave entra per ultimo, e sembra aggredire il microfono in AQOT. Purtroppo la laringite che da qualche giorno lo perseguita gli gioca un brutto scherzo. Addirittura il giorno prima, nel concerto di Zurigo, è costretto a interrompere l’esecuzione di NLMDA, e i fans svizzeri, notoriamente poco caldi e appassionati, l’hanno subissato di fischi. Per cui sale sul palco nervoso e carico come una molla, ma questa energia si rivela per lui un boomerang. Sbaglia attacchi elementari, non convince in troppe canzoni (su tutte OWILM, non facile da cantare a dir la verità) e in generale appare lucido e insicuro. Non il solito animale da palco che eravamo abituati a conoscere, insomma. Mart invece è in gran forma. Una voce splendida suggella l’interpretazione di Home, mentre la presenza di Eigner e Gordeno è discreta e mai ingombrante. Sufficienti, nel limite del possibile, le basi preregistrate, e le songs, pure penalizzate dall’acustica veramente pessima, non sembrano risentire più di tanto della ritmica acustica. La scaletta ha visto il taglio di IFY e Condemnation per i problemi di Dave suddetti, e per il resto presenta tutti i capolavori che hanno fatto la storia del gruppo. Nel complesso un concerto in tono minore, ma i DM sapranno risorgere alla grande il giorno successivo. Milano, come sempre, farà il miracolo.

(Mauro Caproni)


  
 

  
  
  
 
  
  
  

  

BOAG

Useless


 

  
 - It's No Good