|
 |
|
Bologna tiene a battesimo il nuovo corso a 3 dei DM. La nuova formazione infatti, comprendente on stage anche Christian Eigner alla batteria e Peter Gordeno ai synth, si presenta nella città felsinea per promuovere la raccolta dei singoli dall’86 al 98, uscita pochi giorni prima. C’è molta attesa dopo tutti i cambiamenti che hanno stravolto la vita del gruppo, e il Palamalaguti si presenta esaurito già da alcuni mesi. Piove a dirotto a Bologna quel sabato, e i pullman di linea trasportano migliaia di fans a Casalecchio di Reno, dove è in programma il concerto. Molti i fans dell’ultima ora in fila sotto la pioggia: età media 20 anni, mentre lo zoccolo duro, i devoti della prima ora, sono sempre di meno….Si entra nel parterre e c’è subito una grande novità. Il palco non è nascosto da un telone, e così fanno bella mostra il piccolo schermo sistemato al centro e la batteria (senza doppia grancassa) di Eigner. Impianto luci assai modesto e addobbi vagamente
kitsch per una nuova dimensione live del gruppo. E cioè musica più suonata e maggiore performance live. Niente a che vedere,
insomma, con la grandezza (in tutti i sensi) e l’esaltazione del
Devotional.
Alle 20 si fa vivo Tim Simenon, alias Bomb
The Bass, che si diletta ai piatti una buona mezzora e anticipa l’ingresso in scena del gruppo spalla, le Purity, gruppo composto da tre ragazze americane che fa una sorta di musica electro/techno/drum&bass. Sin dalle prime note si avverte come l’acustica del Palamalaguti sia ridicola, e a questo si aggiunge la pochezza del repertorio Purity, che già alla seconda canzone vengono sonoramente fischiate. I suoni infatti (ma sarebbe meglio dire i rumori) che escono dalle macchine della band hanno il solo risultato di attentare alle nostre orecchie per una buona mezzora. Si sopporta, in attesa di ciò che accadrà da lì a breve. Alle 21, puntuale, lo show ha inizio. Si spengono le luci, e con l’intro di Painkiller entrano on stage i 5. Prima Eigner e Gordeno, poi di seguito i 3 DM. Dave entra per ultimo, e sembra aggredire il microfono in AQOT. Purtroppo la laringite che da qualche giorno lo perseguita gli gioca un brutto scherzo. Addirittura il giorno prima, nel concerto di Zurigo, è costretto a interrompere l’esecuzione di NLMDA, e i fans svizzeri, notoriamente poco caldi e appassionati, l’hanno subissato di fischi. Per cui sale sul palco nervoso e carico come una molla, ma questa energia si rivela per lui un boomerang. Sbaglia attacchi elementari, non convince in troppe canzoni (su tutte OWILM, non facile da cantare a dir la verità) e in generale appare lucido e insicuro. Non il solito animale da palco che eravamo abituati a conoscere, insomma. Mart invece è in gran forma. Una voce splendida suggella l’interpretazione di Home, mentre la presenza di Eigner e Gordeno è discreta e mai ingombrante. Sufficienti, nel limite del possibile, le basi preregistrate, e le songs, pure penalizzate dall’acustica veramente pessima, non sembrano risentire più di tanto della ritmica acustica. La scaletta ha visto il taglio di IFY e Condemnation per i problemi di Dave suddetti, e per il resto presenta tutti i capolavori che hanno fatto la storia del gruppo. Nel complesso un concerto in tono minore, ma i DM sapranno risorgere
alla grande il giorno successivo. Milano, come sempre, farà il
miracolo.
(Mauro
Caproni)
|
|
|