Più ostico e disturbante è il secondo
album di Fad, Incontinent (1981). Le canzoni dell’album trasudano in
effetti di immagini violente, con cui l’artista cerca di visualizzare la
controversa società moderna, dove proprio all’interno della famiglia si
riscontrano situazioni di crudeltà psico-fisica inimmaginabili
dall’esterno. Anche in questa seconda prova l’aspetto del ritmo riveste
molta importanza, pur se con riflessi più electro/wave rispetto ai
tessuti quasi funk di Fireside Favourite. Assai eccentrico è il primo
singolo, Saturday Night Special, che è l’unico brano quasi lento e con
sonorità che rimandano alla musica sudamericana, mentre l’elettronica
prevale nei tre gli strumentali presenti: Incontinent, tipico esempio
riuscito di elettronica cupa e minimalista e Manual Dexterity e
Diminished Responsibility, che sono due episodi quasi esclusivamente
rumoristici, basati come sono su percussioni metalliche e cantilene
tribali. Le uniche canzoni che concedono qualche apertura
melodico-commerciale (poi sviluppata negli album successivi) sono il
secondo singolo King Of The Flies e Plain Clothes. Nel 1982 esce il terzo disco, Under the Flag, cui collabora come corista Alison Moyet, allora voce degli Yazoo di Vince Clarke. Foggiato da un’elettronica molto serrata (si vedano i singoli For Whom The Bells Toll e Love Parasite), si tratta sicuramente del lavoro più riuscito e di quello più fortunato commercialmente. Due sono gli avvenimenti che lo influenzano in modo decisivo: la guerra delle Falkland tra Inghilterra e Argentina, nonché la nascita del primo figlio. Con i suoi testi facenti riferimento alla guerra, alla povertà, al conflitto sociale e alle preoccupazioni di Fad per il futuro del figlio appena nato, Under The Flag rappresenta degnamente uno spaccato reale dell’Inghilterra sotto il governo Thatcher. Anche se è vero che la maggior parte del techno-pop che imperversa nelle classifiche dell’epoca tratta con generale leggerezza argomenti di natura esistenziale, l’esempio di Gadget dimostra come non manchino su questo terreno artisti di talento capaci di avventurarsi anche in ambiti fino a quel momento appannaggio esclusivo del rock più impegnato (proprio nel 1983 i Pink Floyd pubblicano The Final Cut, acre e spietato atto di denuncia della guerra intrapresa dal governo Thatcher). Ancor più significativa a tal riguardo è l’esperienza dei Depeche Mode che, ansiosi di distinguersi dalle numerose comparse effimere emerse sull’onda del momento, con Construction Time Again e Some Great Reward tentano un coraggioso approccio nei confronti di più profonde tematiche di tipo politico-sociale, oltre che religioso (in effetti sarà quest’ultimo filone ad avere le più significative ripercussioni sulla loro successiva evoluzione). Molto distante da Under The Flag è invece Gag, il quarto disco di Fad Gadget, uscito nel 1984 e contenente la canzone forse più bella e conosciuta del suo repertorio: Collapsing New People. In effetti, le ossessive trame elettroniche del disco precedente cedono qui il passo ad una massiccia presenza di chitarre e altri strumenti acustici che si combinano con i synth, e in generale tutto l’album ha un’impronta più rock e più da esibizione dal vivo. Non a caso il successivo tour vede all’opera una band molto affiatata che esalta notevolmente le qualità di performer di Fad. Gli shows più energici e spettacolari sono quelli tenuti insieme con gli Einsturzende Neubauten, che provocano ovunque scandalo per via delle manie di distruzione e di violenza che imperversano nel live. In una data a Berlino viene addirittura utilizzato sul palco un martello pneumatico col quale viene letteralmente distrutto il pavimento sottostante! Gag chiude l’era Fad Gadget: infatti Frank decide d’ora in poi di presentarsi al pubblico col suo vero nome, tagliando progressivamente i ponti anche con lo stile che ne aveva contraddistinto la carriera fino a quel momento, e ricercando nuovi stimoli nell’ambito della musica rock, punk e perfino folk e blues. Non si tratta però di un percorso irreversibile, come dimostra la scelta dell’artista di ritornare ufficialmente a ricoprire i panni di Fad Gadget in qualità di supporter dei Depeche Mode, durante il loro Exciter Tour del 2001, su invito dell’amico Daniel Miller. Purtroppo, Frank Tovey è scomparso prematuramente nell’aprile del 2002 in seguito ad un attacco cardiaco. (Fabio Milella) |