Per onestà debbo dire ke il mio esordio di fronte all’hi-fi non riguardò i sintetizzatori.
Ma qualcosa era presente. Il cosidetto rockabilly elettrico degli Stray Cats, ciuffi a banana e contrabbasso rullante. Era l’insediarsi della melodia, l’infarinamento dovuto al romanticismo delle ballate alla “Lonely Summer Nights”. Credo si sia trattato di un effimero passaggio, tanto insolitoGli Ultravox quanto significativo.
So che non sono il solo ad esserci passato.
In quegli anni il bombardamento musicale era imponente, la new wave, il dark, il pop elettronico, la dance, il new romantic, la italo disco…non c’era scampo.
Io ero combattuto tra i Tears for Fears di The Hurting ed i Simple Minds di New Gold Dream, non facevo in tempo a scoprire i Duran Duran ke impazzivo per I Remember(Death In The Afternoon) degli Ultravox.
Alla ricerca di gioiellini tra le tracklist degli Alphaville, Jet Set e The Nelson Highrise in testa, Gli Heaven 17l’emblema synthpop di Smalltown Boy dei troppo fugaci Bronski Beat.
I Dead Or Alive ed i loro terremoti tecnodance.
Gli Yazoo con un paio di dischi mi riempirono un paio di vite ed i Camouflage ebbero l’unica sfortuna di giungere quando i Depeche Mode avevano già conquistato il podio più alto.
Please dei Pet Shop Boys mi accompgnava nei lunghi viaggi verso la caserma, i New Order nelle gite al lago mentre gli Erasure iniziarono una lenta ed inesorabile conquista dei miei gusti.
Gli Ultravox erano gli indiscussi protagonisti delle giornate passate in auto, nonkè delle TDK da sessanta(minuti).
Gli Heaven 17 di The Luxury Gap si infiltrarono di diritto nei cuori sintetici dell’epoca,
un tempo in cui sembravano proliferare gli inni alla libertà ed all’indipendenza.
Let Me Go. Ok. Leave (ma) In Silence.
Era un lasciarsi andare continuo e completo a quelle atmosfere, delle quali oggi esiste un po il Claudia Brucken (Propaganda)rimpianto anke del racconto (tele)visivo.
Nasceva il videoclip e benchè i Buggles ne condannassero immediatamente la fittizia criminalità nei confronti della stella radiofonica, iniziarono a narrarsi storie infinitamente romantiche, mirate a destreggiarsi, tra tecnologia e sentimento.
I Propaganda con una Brucken che cantava di passionali ed inimitabili duelli per poi esibire, in mezzo ai penzolanti amici di teutonica cordata, una P-Machinery memorabile nonchè straordinariamente potente.
I Blancmange, con l’incredibile gommosità ritmica di What’s Your Problem, dal simpaticissimo video subacquatico ed una splendida Lose Your Love, pregna di fascino e tastiere a ventaglio.
Dovevo far mente locale. Mettere ordine per non perdermi nulla. Mi procurai una rubrica, di quelle con le lettere sporgenti a lato, che si usano per gli indirizzi ed i numeri di telefono.I Blancmange
Quel quadernino presto risultò insufficiente ed io, nel corso degli anni, ho continuato ad aggrapparmi ad ogni nota sintetizzata o campionata, ad ogni melodia creata dai tasti e che sapesse regalarmi ancora brividi, sogni ed emozioni.
Forse è nel sangue la passione, non ti tradisce anke quando sembra contaminata dal disprezzo di chi non la rispetta. E’ dentro di te, ti segue dall’infanzia o la incontri a metà strada, attirato dalla sua magnetica energia, dall’inconfondibile predilezione.
Se il tempo sembra darti sempre più torto infrangendo le tue illusioni, puoi rifugiarti nel suono fluido della tua compagnia elettronica preferita, sentirti ancora magnificamente illuso e finalmente libero di sognare.
Ogni risveglio da quell’incanto diventerà solo un intermezzo, tra una gioia vissuta e quella che si vivrà ancora.
Enjoy you next time.

(Roberto Normanno)