di rielaborare i suoni artificialmente apre le porte del mondo elettronico e lo fa senza proclami, senza ribellioni politiche e sociali; è semplicemente la sperimentazione e la voglia di creare qualcosa di nuovo che spinge i gruppi post-Kraftwerk a preferire le ore in studio tra luci e pulsanti da schiacciare e muovere (come dicono i Chemical Brothers "Push The Button"..e hai il controllo) al tempo passato ad accordare la chitarra e strumentazioni varie.
Il controllo della musica non passa più dal chitarrista, dal batterista, dal bassista.. ma dal tastierista, dal programmatore.
E' sbagliato relegare la musica elettronica ad una pura forma anti-musicale e anti-umana ma del resto il propagarsi del virus commerciale che ha contagiato la seconda metà dei 90 e questo nuovo millennio non può che confermare una parte della tesi di coloro che affermano che "sono capaci tutti di utilizzare l'elettronica, il computer" e via dicendo.
Electropop è sicuramente il termine che raccoglie meglio (seppur in forma "sintetizzata") il messaggio di questa musica. Un mix di elettronica e melodia dritta al cervello, orecchiabile ma non per questo "facilona".
Depeche Mode, New Order, Human League, Duran Duran, Pet Shop Boys... la lista è lunga e tutti questi gruppi in un modo o nell'altro possono essere custoditi nella scatola electropop con la dovuta cautela.
In 20 anni ne sono capitate di cose, Marte non è più un pianeta irraggiungibile e i Depeche Mode si apprestano a sfornare un disco (in parte?) anti-electro. Sembrerebbe un'assurdità ma ora cerchiamo di comprendere per quale motivo gli artefici del movimento electro tendano ad allontanarsi progressivamente da quel sound che li ha resi famosi ed invece i dj's preferiscano "riciclare" quel sound e darlo in pasto alla "people of the night".
Superata la sperimentazione, superata la follia estasiante dei successoni e superata la crisi esistenziale, le bands del passato per restare in vita, per sentirsi giovani e per migliorare il sound e migliorarsi abbracciano spesso e volentieri la voglia di cambiare e di sentirsi realizzati completamente con una maturità artistica che li distacchi del tutto o quasi dal mondo che hanno creato.
La "ricerca" toglie lo spazio ai ricordi e a volte è solo autolesiva.
Quando la musica ti colpisce dentro è difficile colmare il vuoto che ti circonda.
I dj's di tutto il mondo, soprattutto dalla fine dei 90, hanno sentito questo vuoto corrodere il loro udito e stanchi di doversi "riempire" della musica del passato hanno deciso di dare libero sfogo a quelle idee, a quel movimento electro degli 80.
La nuova tecnologia, la strumentazione avanzatissima ha sicuramente favorito questo "ritorno al passato con uno sguardo al futuro", perchè la musica è un'arte che si evolve e che si ricicla continuamente.
Il legame sta tutto nel bisogno di ricostruire una certa struttura 80's e di modellarla come un vaso di argilla. Nessun "copia & incolla" ma la ferma volontà di sperimentare ciò che era già stato sperimentato e di ripresentarlo a nuovo, in giacca e cravatta per le nuove generazioni.
Tralasciando il lato puramento commerciale che preferisce ricopiare, ora trattiamo la nuova "technopop generation", quella che negli '80 avrebbe sicuramente spopolato e che nel nuovo millennio, per sfondare, deve strizzare l'occhio anche ad altri generi in voga, come la house-music.
I gruppi sono veramente molti, citando i Blackstrobe ho solamente preso in prestito uno degli ultimi campioni electro sfornati negli ultimi anni: un generazione di artisti che a causa delle molteplici influenze (non solo electro) della loro infanzia, hanno "inventato", o meglio mixato, generi diversi per ricreare comunque atmosfere del passato.
Partendo dal presupposto che tutta la musica moderna è elettronica (considerando l'importante supporto tecnologico di cui si avvale qualunque gruppo di ogni genere musicale) bisogna distinguere coloro che hanno preferito seguire il filone "romantic" da quelli che fanno musica per dancefloor.
I primi (De/Vision, Wolfsheim ecc..) hanno abbracciato la melodia sintetica apportando una struttura pop di facile ascolto, i secondi, come già menzionato, hanno ricollocato il periodo d'oro degli 80's al giorno d'oggi, modellandolo con il rock (new wave), la house (vedi alla voce Felix & "Gigolo Records"), la techno e la trance (EBM), il punk (vedi alla voce Electroclash: Ladytron, Fischerspooner ecc..).
La voce di Dave Gahan ha fatto scuola e non si contano più le innumerevoli combinazioni ibride dei suoi cloni, tra industrial, synthpop, ebm, in generale tutto il movimento cosiddetto "dark", cupo e underground (quello malvisto dalla massa perchè l'essere "dark" dentro o fuori è solo sinonimo di problemi sociali che portano all'appartenenza con sette demoniache... bah...) si fa carico di questa "responsabilità" vocale.
Ascoltando i gruppi di cui abbiamo parlato sopra, ad esempio i De/Vision o i Wolfsheim, ciò che lascia felicimente sorpresi è l'utilizzo di questa cadenza vocale con armonie molto più dolci e delicate di quanto in realtà facciano coloro che masticano l'ebm. E' quindi un approccio che in teoria dovrebbe avvicinare la massa ma che in realtà dista mille anni luce proprio per la tendenza moderna di allontanarsi da tutto ciò che non fa tendenza.
Ecco che qui spunta il fenomeno "electroclash" o "electrohouse" che invece punta alla conquista del pubblico "facilone" utilizzando e campionando "generazioni di musica" dal punk al rock, dalla techno alla house per creare combinazioni a volte veramente ottime. Del resto noi siamo dell'idea che nessun tipo di musica sia da scartare a priori e credo che lo pensino anche i Ladytron o le Chicks On Speed, Peaches o i Fischerspooner, che dimostrano di avere una cultura musicale ottimale e di saperla modellare genialmente.
La house di Felix o quella di Hell invece è diretta al "dancefloor movement": pista da ballo, fashion-mode e un grande omaggio a tutto il repertorio electro.
L'EBM è un altro genere "assemblatore", unico e straordinario, unisce techno, house, electro, trance.. è veramente un mix estremo ed estremizzato della musica.
Gli Hocico sono da molti considerati i padroni dell'EBM, arrivano dal Messico e fanno il tutto esaurito in ogni locale toccato dalla loro esibizione, unica e imperdibile, unendo magistralmente musica e immagini.
Quindi la nuova ondata electro ha anche un aspetto artistico non marginale. La voglia di mostrare altri aspetti oltre alla musica ha origini proprio negli 80's, grazie soprattutto ai Duran Duran che introdussero la componente "video" all'interno dell'essere musicista a 360°.
La tecnologia non ha solo sviluppato il modo di fare musica, ma anche il modo di proporsi, ed i Fischerspooner sono sicuramente i maestri indiscussi del panorama artistico-musicale. I loro lives sono caratterizzati da folkoristici numeri "da circo" ed il loro impatto visivo è sicuramente determinante nel concepire la loro straordinaria musica.
Il technopop prima maniera non esiste più poichè gli stessi gruppi che lo "presentarono" al mondo hanno deciso di scostarsi definitivamente, o di rielaborarlo proprio come le nuove generazioni, mantenendo quel sapore glamour e fashion che i grandi nomi possono ancora offrire (dai New Order agli Erasure).
La voglia di sperimentare non è finita con l'avvento delle nuove futuristiche strumentazioni, il consiglio è di cercare, cercare e cercare... l'underground electro è più vivo che mai e di produzioni coi fiocchi ce ne sono a valanga (come non citare una perla recente che omaggia gli anni 80 in modo splendido: Fairlight Children - 808 Bit).
E per ultimo un consiglio italiano: la label Shado Records è sicuramente l'etichetta italiana più attiva nel panorama electro e ogni mese sforna talenti straordinari italiani e stranieri.
Buon technopop a tutti, la musica non muore mai e risorge sempre.

 

I Chemical Brothers
Chemical Brothers

 

De/Vision
De/Vision

 

Ladytron
Ladytron

 


Fischerspooner - #1

 


Il Logo Shado Records