Per chi ama Depeche Mode e Erasure - "the grandfathers of electro-pop" li chiama lui - è un’istituzione. Gareth Jones, ovvero produttore, ingegnere del suono e programmatore, occupa un ruolo importante nello scacchiere della Mute Records. La svolta artistica dei Basildon boys verso sonorità più ricercate infatti coincide con l’inizio della collaborazione con questo radio engineer della BBC, folgorato sulla via dell’elettronica dall’opera di Walter Carlos “Switched on Bach”. Siamo nel 1980 e John Foxx, ex leader degli Ultravox, è il primo artista a lavorare con Gareth, che si occuperà del missaggio e della registrazione del mitico Metamatic (pietra miliare della wave elettronica) e del successivo The Garden. Ed è proprio durante...
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    Gareth ha un sito web. Dall'uomo nel quale si sono identificati la tecnologia e l'avanguarda sonora dei primi Depeche Mode, ti aspetteresti effetti particolari, ricercatezza grafica, dettagli raffinati. Nulla di tutto cio'. Garethjones.com è un ambiente virtuale senza fronzoli, che punta al sodo, precisa competenze e curriculum del padrone di casa, e ti piazza sotto gli occhi un vagone di dischi d'oro, undici dei quali vinti insieme con i DM, tra i molti altri ottenuti grazie alle collaborazioni con Nick Cave, Erasure, Indochine.
    Una semplicità perfino strana, in tutto quel luccichìo dorato, ma fino a quando non hai la possibilità di contattare Gareth. Una persona disponibile,Gareth con Martin Goredai modi semplici e diretti, ben poco incline a deviazioni divistiche. Gli parli del technopop degli anni ottanta col timore che sia un topic riduttivo per le sue sconfinate competenze, e lui risponde con piacere, chiedendo soltanto che il suo link sia promozionato. Modesto fino alla tenerezza.
   Venticinque anni di techno-pop. Quale è stata l'influenza dei primi anni ottanta nella musica contemporanea? Ritieni che si sia trattato anche di talenti difficili da trovare oggi?
  
Beh, difficile a dirsi. Di certo, gli anni ottanta sono stati un periodo di frontiera per tutto cio' che riguarda la strumentazione elettronica, e cio' ha avuto senz'altro il suo peso. Successe che la tecnologia divento' qualcosa che in molti potevano permettersi, e qusto stimolo' il lavoro di molti. C'era un

diffuso senso di esplorazione oltre questa frontiera elettronica, una atmosfera che coinvolse un po' tutti. Cerrto, in qualche modo il discorso viene sviluppato anche al giorno d'oggi, ma è ovvio che lo spirito è totalmente differente rispetto ad allora.
    Come è cambiato il tuo lavoro con le nuove tecnologie, dopo ttutti questiIl disco d'oro per The Singles 81-86 anni?
    Ah, è cambiato in maniera radicale. la differenza principale è che registrare sul computer ha aperto possibilità straordinarie, rispetto alla tradizionale registrazione su supporto magnetico. E' anche una questione di maneggevolezza..in sostanza posso portare con me un intero studio di registrazione, grazie al mio laptop.
    Hai avuto una lunga collaborazione con Vince Clarke. Come spieghi il fatto che lui preferisca il vecchio suono dei sintetizzatori analogici?
  Mah, non saprei se lui realmente preferisce i vecchi synths...certo la cosa è anche probabile.  I vecchi sintetizzatoori analogici hanno molti bottoni, cursori,  manopole...son piu' immediati, nella loro regolazione, e cio' potrebbe trasformare il lavoro in qualcosa di piu' divertente, ma probabilmente la risposta piu' semplice è che lui ha una totale padronanza delle vecchie macchine. 
    Parliamo dei tuoi trascorsi con i Depeche Mode. Quali ricordi hai di questa collaborazione?
  
 Ricordo che all'inizio mi avvicinai con un pizzico di ritrosia per via di quell'alone di band per giovanissimi che li circondava, ma mi resi conto ben presto che con loro si poteva lavorare molto bene in studio. Dopo tutti questi anni posso dire di essere cresciuto molto dal punto di vista professionale grazie a questa collabirazione, come credo che anche da parte loro si possa dire la stessa cosa.
    Hai co-prodotto sia Black Celebration che Some Great Reward. QuantoJones al pc importanti credi siano stati questi album nella carriera dei Depeche Mode?
    Sono stati due album importanti, ma credo che si sia trattato soltanto di un piccolo segmento di una lunga carriera. Quello che ricordo è di aver lavorato davvero molto duro sui brani perchè suonassero nella maniera migliore possibile. Era un periodo di grossa sperimentazione e usavamo lo studio di registrazione per provare cose che non erano mai state fatte prima...
    Hai ascoltato Playing The Angel? Qual è la tua personale impressione sul suono del nuovo album dei Depeche Mode?
    Certo che l'ho ascoltato. Tutto quello che posso dirti è che amo realmente questo nuovo prodotto. Ogni ascolto è davvero molto piacevole.

                                                                                                         (fab. cas.)

 


La prima idea di suono elettronico la si può ricondurre a Lee de Forest, inventore nel 1915, della valvola termoionica che, impiegata in un oscillatore, rappresentò il primo progetto di dispositivo capace di generare tale tipo di timbrica. Un'idea che restò sulla carta in quanto il progetto non fu mai realizzato ma che ebbe tuttavia un ruolo importante per lo spunto che diede a decine di invenzioni di lì a venire, quali lo sferofono, il dinafono, il trautonium, il mixturtratonium e poi ancora gli strumenti di Armand Givelet e le Onde Martenot. Il più famoso strumento di quei tempi fu senz'altro l'eterofono, meglio conosciuto con il nome francese di Theremin, dal nome del suo inventore, il violoncellista russo Lean Teremen. Inventato nel 1919, era un dispositivo munito di due antenne con le quali si interagiva muovendo le mani a mezz'aria. Il timbro che veniva fuori era un suono continuo, con una frequenza costantemente  glissata, non privo di un certo 

 

 

 


Theremin

fascino, che rese il Theremin protagonista di diverse sonorizzazioni nei primissimi film di fantascienza. Diverso è ciò che si intese, e s'intende tutt'oggi, per sintetizzatore, ovvero quel dispositivo al servizio del musicista, capace di generare elettronicamente, più che una sonorità singola, diverse timbriche in base alla fantasia del programmatore e alle esigenze d'impiego musicale.
Per trovare pieno riscontro nella definizione di Electronic Music Synthesizer bisogna attendere fino al 1955 quando, grazie all'opera di Harry F. Olison e Herbert Belar nonchè alle risorse economiche degli studi RCA di Princeton, fu realizzato il Mark I. Alla sua nascita, in genere, il funzionamento di un synth si basava su una catena audio composta da tre stadi fondamentali: un oscillatore che generava delle forme d'onda elementari (quali sinusoide, onda quadra, triangolare e a dente di sega), un filtro, che sottraendo le armoniche di cui erano composte le suddette onde definiva la timbrica e infine uno stadio di amplificazione, che dava ampiezza e volume al tutto.

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Il Mark I

 



Quando nel 1972, ad appena sei anni, sentii il bisogno di farmi comprare il primo disco della mia vita, non avevo la seppur minima idea di cosa avrebbe significato quel piccolo evento, una decina di anni + tardi.
Gran parte di quel decennio, i ’70 appunto, passò tra le scatoline dei soldatini Atlantic ed i ritagli di carta dei supereroi della Marvel. I miei giochi erano protagonisti, ma quel 45 giri sembrava come se mi guardasse sempre, da lontano, sicuro che ci saremmo reincontrati di nuovo, prima o poi.
Lo persi di vista, per fortuna non materialmente.
Provengo da una di quelle famiglie a cui piaceva conservare certi ricordi.
Qualche giorno fa sono andato a ripescarlo, nell’attuale casa di campagna, in un cofanetto di legno ed insieme ad un mucchio di altre vecchie glorie dal solco ormai logoro ed impolverato.
Gino Soccio che spiccava tra i Rockets.The Dancer vs On The Road Again.
Anche il piatto della Pioneer non sembra + avere l’energia di una volta, in un negozio specializzato ho trovato giuste giuste due puntine di ricambio e ne ho infilata subito la prima.
Il rivenditore mi ha abilmente consigliato di prenderne almeno un paio, non si sa mai con questa roba obsoleta come va a finire…
Strategie.
La magia s’è compiuta presto: a parte il fruscio che mi aspettavo anche peggiore, quel rimpallo di suoni artificiali così elementare, costante e
orecchiabile mi ha ricatapultato indietro nel tempo, a velocità di curvatura.
Ho rivisto la casetta di campagna ( ma che coincidenza… ) dove passavo le vacanze e dove mio padre mi consegnò quel 45 giri tanto in voga, e poi il micino dal pelo rossastro( non quello della foto del disco, bensì un fedele compagno di giochi..), i cugini locali che venivano a farmi visita a colazione, mia sorella che iniziava a farmi da guida. Mia madre che mi sorrideva, come fa anche adesso.
No, non esattamente di quelli voglio parlare, anche se raffigurano indirettamenteHot Butter - Pop Corn (45 giri) il tema portante ed il punto di partenza di questa sconfinata passione.
Gershon Kingsley realizzò la melodia originaria di Popcorn in soli trenta secondi.
L’uscita ufficiale ci fu nel 1969, quando Popcorn fu inclusa nell’album solista dal programmatico titolo "Music To Moog By" mentre il pezzo furoreggiava tra università e colleges grazie alle esibizioni del First Moog Quartet.
Arriviamo dunque nel ’72 quando il brano fu ripreso da un gruppo chiamato Hot Butter all’interno del quale tale Stan Free, già membro del fatidico First Moog Quartet, suonava il moog.
Fu l’anno del successo mondiale di Popcorn, riveduto e interpretato da una miriade di artisti, tra i quali i misconosciuti Eggs And Bacon autori dell’indimenticato vinile in taglia ridotta che ricevetti in tenerissima età.
Numero uno nelle charts tedesche, milioni di copie vendute.
Ma popcorn, per quanto distante nel tempo, ha successivamente impegnato moltissime produzioni, comprese colonne sonore e rivisitazioni per così dire “moderne”.
I Tears For FearsLo stesso Kingsley c’è tornato su, consapevole di aver creato un mito indissolubile nella storia dell’elettronica resa musica.
Questo è stato il mio inizio col synthpop. Peccato che all’epoca non me ne resi conto.
Passata quella fase, in cui la crescita naturale del corpo si accompagnava alle abitudini fin troppo relative all’età, con le tappe che forse si bruciavano meno velocemente che nell’era del rap, si affacciano gli anni ’80.
E sta per iniziare una tempesta sensoriale senza precedenti.
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   Under The Flag
  Under The Flag - Ricky's Hand

Originario di Londra, Fad Gadget è lo pseudonimo artistico di Frank Tovey, ex studente d’arte e di mimo, nonché grande appassionato di strumenti elettronici. Nel 1975 Frank si trasferisce a Leeds, all’Art College (dove transitano in quel periodo anche i futuri Soft Cell). Lì decide di assumere il nome d’arte di Fad Gadget, e sempre lì compie le sue prime esperienze teatrali, che gli torneranno molto utili in seguito, nelle sue esibizioni dal vivo.
Nel luglio 1979 Fad è il primo artista a firmare per la neonata etichetta di Daniel Miller, la Mute Records, che nel giro di poco tempo diventerà un importantissimo punto di riferimento per tutta la scena elettronica inglese. Miller collabora attivamente alla composizione dei primi singoli di Fad Gadget: Back To Nature e Ricky’s Hand, nonché al suo primo album, Fireside Favourites, pubblicato in ottobre.
Si tratta di un disco che lascia intravedere grandi potenzialità, anche se l’ideazione e l’esecuzione rimangono ancora un po’acerbe. La musica dell’album è intrisa di riferimenti a Numan, Bowie e ai primi Human League, nonché a un certo decadentismo da cabaret berlinese, senza però pervenire ad una sintesi musicale perfetta. Ricco di suoni tecnologici e sinistri, non presenta grandi linee melodiche e orecchiabili, ma provoca un grande coinvolgimento fisico grazie ad un irregolare tessuto ritmico quasi funky, ottenuto con un’interessante combinazione tra la batteria acustica di Nick Cash e le percussioni elettroniche e le tastiere dello stesso Fad.
Con la pubblicazione del disco, Fad intraprende il suo primo vero tour in Europa e nella costa orientale degli USA. Al riguardo, gli studi di mimo e teatro compiuti anni prima al Politecnico di Leeds si rivelano per lui di grande aiuto, dal momento che l’artista decide di accompagnare le sue performances con comportamenti trasgressivi e sconcertanti, che lo renderanno un vero animale da palcoscenico. Durante un concerto londinese, Fad si rompe addirittura la testa nel tentativo di suonare con la stessa un pad elettronico; ricucito con decine di punti al Charing Cross Hospital, torna sul palco con la testa bendata e vestito con un camice bianco grondante di sangue!
Nel marzo 1981 viene pubblicato un nuovo singolo, Lady Shave, che costituisce anche l’ultimo brano alla cui lavorazione Miller partecipa concretamente in studio, preferendo poi dedicare tutto il suo tempo ai Depeche Mode, il cui successo commerciale del primo album Speak & Spell sarà fondamentale per la definitiva affermazione della sua Mute.
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    Dare!
   Don't You Want Me - Love Action

Gli Human League si formano nella città inglese di Sheffield verso la fine del 1977, come trio costituito dai tastieristi Martyn Ware e Ian Craig Marsh e dal cantante Philip Oakey.
In generale, si può sostenere che la fortuna della band nasce in primo luogo dalla brillante intuizione di coniugare l’algida elettronica dei Kraftwerk ai più accessibili esiti della disco-music dell’epoca: lo stesso Oakey ripeterà più volte di come I Feel Love di Donna Summer, celebre successo prodotto da Giorgio Moroder, abbia per lui rappresentato una specie di illuminazione.
Le macchine quindi sono ancora una volta determinanti nel definire il sound della band, a partire dagli esordi e senza soluzione di continuità almeno fino al clamoroso successo mondiale di Dare.
La band espande l’impiego della tecnologia anche sul piano dell’immagine: questa caratteristica diviene ben presto parte integrante dei concerti, al punto che Philip Adrian Wright, responsabile delle proiezioni video, è considerato dai compagni un membro del gruppo a tutti gli effetti ed il suo nome comparirà sulle copertine dei dischi come un componente ufficiale dei League.
Il suo compito consiste nella proiezione contemporanea su quattro schermi di immagini di fantascienza, spezzoni cinematografici, istantanee di vita quotidiana e foto di personaggi celebri che si compenetrano dinamicamente con la musica, suscitando sensazioni uniche ed intense.
Questo gusto per la narrazione e per l’utilizzo di immagini stilizzate in funzione evocativa caratterizza ampiamente l’album d’esordio del gruppo, Reproduction, (pubblicato per la Virgin nel 1979), che è infarcito di allucinanti visioni post-apocalittiche liberamente ispirate ai romanzi di fantascienza di Philip K. Dick, virtuali rappresentazioni di una società artificiale egemonizzata dal potere delle macchine, in cui non c’è più spazio per un’umanità i cui pensieri, le cui azioni non possano essere sezionate e ridotte a meri gesti meccanici, prevedibili e calcolabili come precise formule geometriche.
Appartiene sempre a questa fase di feconda sperimentazione la realizzazione di lunghe composizioni strumentali, ipnotiche ed avvolgenti, come l’intero e.p. The Dignity Of Labour.
La costante proiezione verso il futuro può essere invero funzionale anche ad una originale rivisitazione del passato: nel disco è infatti presente You’ve Lost That Feeling, brano di Phil Spector portato al successo dai Righteous Brothers, che i League reinterpretano in chiave tecnologica, secondo una felice tendenza che attraverserà più in generale il nascente electro-pop; tanto per fare un celebre esempio, i Soft Cell ripescano un oscuro brano scritto dall’americano Ed Cobb per Gloria Jones, rivoluzionandolo e facendone la loro hit per eccellenza, Tainted Love.

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   Replicas
  Cars - We Are The Glass

Facendo tesoro delle esperienze degli Ultravox di John Foxx, del David Bowie del periodo berlinese e dei Kraftwerk, Gary Numan (vero nome Gary Webb), nato a Londra nel 1958, ha avuto l’indiscutibile merito di condurre la musica elettronica, che nel corso degli anni ’70 rimaneva ancora un genere destinato ad un pubblico di pochi “eletti”, su un terreno più fruibile, aperto quindi ad una vasta platea, il che gli ha consentito di scalare le classifiche mondiali con una serie di memorabili successi, e di diventare poi un punto di riferimento imprescindibile per numerosi artisti dalle provenienze più disparate.
Gary inizialmente si fa strada all’interno della band che lui stesso ha fondato, i Tubeway Army, di cui la Beggars Banquet (che pubblicherà poi tutti i dischi solisti di Numan fino a Warriors) nel 1978 dà alle stampe l’omonimo lavoro d’esordio: un disco caratterizzato da suoni ruvidi ed aggressivi, palesemente influenzato dalle passioni musicali giovanili di Numan, che includono Queen, Thin Lizzy, Led Zeppelin, Iggy pop e lo stesso Bowie, oltre ai gruppi recentemente emersi sull’onda del fenomeno punk.
L’album passa sostanzialmente inosservato, ma è comunque importante poiché attesta l’impiego del sintetizzatore, che Gary stesso aveva di fatto scoperto e cominciato ad apprezzare al momento di entrare in sala di registrazione.
Un approccio decisamente più elettronico emerge in effetti nel successivo disco, Replicas, pubblicato sempre sotto il nome Tubeway Army, il quale si accompagna all’uscita del nuovo singolo, l’ipnotica Down In The Park, che tuttavia non entra in classifica.
Dirompente è invece l’impatto del secondo singolo, Are Friends Electric, capace di raggiungere la vetta della chart inglese, e di trascinare con sé lo stesso Replicas.
Are Friends Electric è un pezzo interamente costruito sull’incedere glaciale e persino minaccioso delle tastiere, ed è destinato a diventare in breve una pietra miliare dell’elettronica e il “manifesto” musicale dello stesso Numan, influendo direttamente sugli sviluppi successivi del suo percorso artistico.
Infatti, dopo aver sciolto i Tubeway Army e a soli sei mesi dall’uscita di Replicas, Numan dà alle stampe un nuovo disco, The Pleasure Principle, che è un capolavoro assoluto e l’opera della sua definitiva consacrazione.
The Pleasure Principle riprende le intuizioni elettroniche del disco che lo aveva preceduto, ma in una prospettiva più radicale: tutte le canzoni sono in gran parte imperniate su monumentali tappeti sintetici, mentre la base ritmica diviene più dinamica e le chitarre vengono completamente eliminate.
Ne scaturiscono mirabili esempi di pop futuristico come Cars (altro numero 1 in Inghilterra), destinata a diventare il pezzo senz’altro più famoso di Numan, in grado di catapultarlo di prepotenza alla ribalta della scena musicale internazionale, USA compresi.
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